I 5 miti da sfatare sulla tecnologia

L’obsolescenza programmata, i megapixel e altre leggende su smartphone e computer sfatate dal ‘New York Times’.

Tecnologia: i 5 falsi miti da sfatare.

Molti di noi non sanno come funzionano, nel dettaglio, gli oggetti tecnologici che usiamo tutti i giorni: non ci interessa sapere cosa c’è nella batteria del nostro #iPhone, ma pretendiamo che faccia bene il suo dovere. Quando qualcosa non funziona, spesso ci affidiamo alla soluzione più conveniente e veloce, che spesso però si rivela del tuttofalsa. Inoltre, quando dobbiamo comprare un nuovo telefono, ci aggrappiamo a poche specifiche per scegliere nel modo giusto e non sprecare i nostri soldi, ma sono solo false certezze. Vediamo insieme l’elenco pubblicato dal “New York Times” sui falsi miti della tecnologia.

La batteria deve essere a zero prima di ricaricarla

Quest’idea non è del tutto infondata. Le batterie che usavamo fino a pochi anni fa, soffrivano di un problema chiamato “memoria”: se caricavamo una batteria non completamente scarica, questa immagazzinava l’energia utilizzata fino a quel momento, caricandosi solo in base a quella percentuale. Ma le recenti batterie agli ioni di litio non hanno più questo inconveniente e, anzi, hanno il problema opposto: scaricarle del tutto le rovinerà più velocemente.

Più megapixel assicurano fotografie migliori

La corsa ai megapixel è stata cavalcata dagli esperti di marketing che, all’uscita delle prime fotocamere digitali, hanno dato ai consumatori un numero a cui aggrapparsi nella scelta del prodotto. Purtroppo, ancora oggi molti credono che se una fotocamera ha molti megapixel, sicuramente scatterà foto migliori. Niente di più falso. Per capire la qualità di un dispositivo, dobbiamo tenere presente diversi fattori, come la grandezza del sensore fotografico e il rumore in condizioni di scarsa visibilità.

Migliori schede tecniche significa migliori dispositivi

L’ossessione per le specifiche elevate è una perdita di tempo e soldi. Per esempio, quando dobbiamo comprare un portatile e non vogliamo diventare matti nella ricerca di informazioni, tendiamo a scegliere quello con la scheda tecnica più all’avanguardia che, naturalmente, costa di più. Ma spendere tanto per un processore potente [VIDEO] non ha senso se ci limitiamo a navigare su internet e ad usare Word. I processori più costosi, infatti, sono utili a chi fa montaggio video e audio, o vuole godere dei massimi dettagli nei videogiochi.

L’estensione di garanzia vale sempre quello che costa

Quando compriamo un dispositivo elettronico, il negozio ci offre quasi sempre “programmi di protezione”, assicurazioni che sfruttano la nostra paura di danneggiare il prezioso dispositivo. È vero che questi piani al giorno d’oggi sono meno costosi che in passato, ma è anche vero che la tutela di alcuni danni è già compresa nella garanzia del produttore (1 anno) e del rivenditore (2 anni).

 Rischiamo, quindi, di pagare due volte per avere lo stesso servizio.

L’obsolescenza programmata è il motivo per cui il telefono diventa lento

Succede sempre: poco prima dell’uscita di un nuovo modello di smartphone, il nostro diventa lento e si impalla spesso, rendendolo frustrante da usare. Alcuni “complottisti” credono che dietro questo problema ci sia un piano diabolico ordito dai produttori di elettronica per obbligare i consumatori a comprare l’ultimo e costoso modello: la cosiddetta obsolescenza programmata. In realtà, il discorso è più complesso: per esempio, dobbiamo considerare che l’evoluzione tecnologica è veloce e costante. I programmatori ottimizzano le nuove app non per i vecchi smartphone, ma per quelli recenti, che richiedono più risorse per le loro specifiche di alto livello.

Continua a leggere