Apple ha annunciato “Trova il mio iPhone” nel lontano 2010: l’app permetteva di conoscere la posizione del proprio smartphone, se smarrito, ed eventualmente di cancellare i contenuti da remoto nel caso in cui il telefono fosse finito nelle mani di un malintenzionato.

Dopo diversi anni di sviluppo e miglioramenti Apple ha lanciato, nel 2019, Dov’è: l’app, attualmente disponibile su Mac, iPhone e iPad, permette di localizzare dispositivi Apple smarriti conoscendo con buona approssimazione la loro posizione, e con la possibilità di seguirli sulla mappa.

Dov’è funziona anche con i MacBook, portatili privi di connettività, e il modo in cui funziona lo abbiamo spiegato in modo molto esaustivo in questo articolo del 2019 e lo rinfreschiamo ora con un esempio pratico.

Siamo sovrapensiero, e dimentichiamo il MacBook sul treno, in uno zaino nel portabagagli sopra il sedile. Il MacBook è privo di una connessione 4G o 5G e ed è in modalità stand-by. Una volta a casa, disperati, ci accorgiamo di non avere il computer con noi: apriamo l’app Dov’è e vediamo che il MacBook ha appena passato Parma; è ancora sul treno. Lo sappiamo perché sul nostro MacBook è stata attivata la funzione Trova il Mio MacBook, e grazie a questa funzione entra a far parte del “Find My Network” di Apple: ogni tot secondi invia un segnale bluetooth e ascolta i segnali bluetooth degli altri dispositivi attorno a lui. Il suo segnale viene“captato” dagli iPhone e dagli iPad degli altri passeggeri, che a loro volta hanno dispositivi registrati sul “Find My Network”, e grazie a tutti questi dispositivi riusciamo ad avere in tempo reale la sua posizione.

Si chiama “crowd localization”, utilizza il bluetooth a bassa energia, è totalmente anonimo e sicuro ed è già stato da moltissimi altri produttori di tracker bluetooth e anche da Samsung con il suo Smart Things.

La differenza, trattandosi di un servizio che più alto è il numero di persone che partecipano migliori sono la precisione e il funzionamento, viene fatta proprio dal numero dei dispositivi in ascolto: Apple può contare su milioni e milioni di dispositivi venduti a attivi, e la probabilità che passi un iPhone nel range bluetooth (fino a 80 metri) di un prodotto smarrito o di un prodotto che vogliamo localizzare è altissima.

Attivando Trova il mio Mac possiamo localizzare il computer sfruttando gli iPhone attorno a lui in modo anonimo, anche se il computer non è connesso alla rete

Da oggi si possono tracciare anche oggetti non Apple

Questa premessa è d’obbligo per introdurre la novità annunciata oggi da Apple: con un aggiornamento dell’App Dov’è è finalmente possibile localizzare, usando il network di prodotti Apple, i dispositivi di terze parti.

All’interno dell’app Dov’è si possono aggiungere una serie di prodotti certificati dal “Find My Network Accessory Program”: i primi annunciati e compatibili sono le cuffie Soundform Freedom True Wireless Earbuds di Belkin, il nuovo Chipolo ONE Spot e le bici elettriche S3 e X3 di VanMoof.

Nei prossimi mesi il numero di dispositivi verrà ampliato, e Apple spiega che tanti altri partner sono pronti ad aggiungere ai loro device la funzionalità Apple Find My tramite aggiornamento o su prodotti nuovi.

La bicicletta VanMoof elettrica può essere ora localizzata dall’iPhone tramite bluetooth usando il crowd-searching

I dispositivi che possono essere localizzati e quindi aggiunti all’app Dov’è sono identificati da un adesivo che assomiglia a quello usato per HomeKit e per gli accessori degli iPhone.

L’adesivo che identificherà i prodotti compatibili

Al momento la localizzazione di tutti gli accessori funziona usando il bluetooth LE, ma Apple ha rilasciato oggi anche la bozza per i produttori di chip per poter realizzare componenti capaci di interagire con il sistema Ultra Wideband montato sui recenti iPhone. Questo renderà la localizzazione ancora più accurata, e i primi prodotti arriveranno nella seconda parte dell’anno.

Un sistema sicuro. Apple ha pensato anche ai rischi di stalking

L’intero sistema Find My è costruito nel rispetto della privacy, e nonostante sia un sistema di localizzazione non esiste modo per collegare un dispositivo al nome o ai dati del possessore. La base del sistema di tracciamento, fatto di chiavi e token, è la stessa che ha permesso ad Apple di sviluppare il suo framework di contact tracing usato per il Covid.

Un sistema simile potrebbe tuttavia far venire alcuni dubbi legati non tanto alla privacy, quanto all’uso che si potrebbe fare di un prodotto registrato sulla rete Find My.

Cosa succede se mettiamo un Chipolo nella borsa di una persona per capire dove va? Cosa succede se regaliamo gli auricolari bluetooth ad un amico e lui li usa con Android, ma noi li stiamo “seguendo” con il nostro iPhone? Abusi simili si potrebbero perpetrare già oggi con un Chipolo, ma il numero di dispositivi con installata l’app Chipolo è talmente esiguo che il sistema di crowd-localization sarebbe davvero poco efficace. Con Apple cambia tutto, i dispositivi in ascolto sono milioni.

Fortunatamente oltre ad aver pensato a rendere il sistema e il network sicuro e anonimo, Apple ha anche pensato a come evitare che la sua rete di ricerca venga abusata e venga sfruttata per invadere la privacy.

Per poter funzionare con il sistema Find My / Dov’è gli accessori devono essere registrati sull’account iCloud di una persona, e se sono associati ad un account non possono essere utilizzati da altri e con altri dispositivi. Devono essere prima scollegati.

In secondo luogo se un dispositivo resta per un po’ di tempo lontano dal dispositivo a cui è associato, un Mac o un iPhone / iPad, emette un suono. Un deterrente che dovrebbe evitare abusi del tipo “te lo nascondo nella giacca e vedo dove vai”. Suona.

Non solo: se un dispositivo viene usato per seguire o tracciare in modo illegale una persona, e questa persona ha un dispositivo Apple, sul suo schermo comparirà un messaggio di avviso “C’è un dispositivo che ti sta seguendo da tempo ma non è associato al tuo account iCloud. E’ tuo?”.

La persona si renderà conto così che è seguita, e se trova il dispositivo potrà disattivarlo e usarlo come prova nel caso nel caso in cui decida di denunciare l’abuso alle Forze dell’Ordine.

I dispositivi compatibili con la Find My Network di Apple saranno facili da identificare, e chiunque potrà verificare se un prodotto che gli viene regalato o prestato è associato ad un account e quindi può essere localizzato.

Il sistema di ricerca si integra alla perfezione anche con la gestione familiare di Apple, permettendo quindi di condividere la localizzazione con altri membri della famiglia come accade già oggi per le persone.

Quella che Apple ha annunciato nel 2019 è diventata oggi la più grande rete al mondo per la localizzazione di oggetti, smarriti, rubati o semplicemente dimenticati.

Le potenzialità del sistema, oltre alla sua utilità, sono enormi, ma trattandosi di un ecosistema la palla passa ora ai produttori: alcuni hanno già aderito al programma, che non è ovviamente gratis, altri saliranno a bordo nei prossimi mesi. Altri potrebbero snobbarla, è già successo con HomeKit che non ha avuto la diffusione sperata.

Tutto questo in attesa dell’Ultrawide Band, o del famoso Apple Tag. Del quale al momento si sono perse le tracce, ma grazie alle novità annunciate oggi potrebbe spuntar fuori quando meno uno se lo aspetta.