iOS 11, tutte le novità. Così Apple trasformerà iPhone e iPad

Tante piccole migliorie a livello di design, tante funzioni per iPad e una serie di accorgimenti per fare e meno di app di terze parti come il password manager e la scansione documenti. Abbiamo provato iOS 11 beta, ecco tutte le novità che abbiamo trovato. E ne arriveranno altre…

iOS 11 è quasi pronto: da ieri gli sviluppatori hanno iniziato a scaricare la prima beta e tra qualche settimana anche gli utenti potranno provare il nuovo sistema operativo per iPhone e iPad, che entrerà in “beta pubblica” per il lancio in autunno.

Se iOS 10 è stato un buon aggiornamento rivolto soprattutto agli utenti iPhone, iOS 11, almeno per il momento, sembra aver guardato più in direzione iPad dove le funzionalità per migliorare la produttività sono tantissime. Apple ha inserito un numero enorme di migliorie, molte delle quali visibili ma tante nascoste sotto la scocca, invisibili all’utente ma capaci di agevolare gli sviluppatori nella creazione di app sempre più complete.

Il keynote di WWDC, nonostante la sua lunghezza, non si è soffermato su tutte le novità di iOS 11 tuttavia ce ne sono alcune che forse sono ancora più importanti di quelle che Craig Federighi e Tim Cook hanno illustrato a San Jose dal palco della convention. Ci riferiamo ad esempio a Core NFC: per la prima volta infatti Apple sblocca il reader NFC usato oggi solo per Apple Pay. Si potranno leggere tag di ogni tipo, facilitando così anche l’accoppiamento con dispositivi esterni.

Una funzione questa che sarà disponibile solo su iPhone 7 e iPhone 7 Plus, ma per un sistema che Apple ha sempre tenuto chiuso il passo avanti è notevole.

Abbiamo giocato con la beta di iOS 11 a caccia di tutte le novità, spulciando anche la documentazione che Apple ha fornito agli sviluppatori: è pur sempre una beta, quindi non completa e ovviamente mancano tutte le funzioni relative al nuovo iPhone che verrà presentato a settembre. Se l’attuale iOS 11 beta strizza l’occhio ad iPad, per la versione finale Apple si è senza dubbio tenuta molti assi nella manica. Vediamo insieme tutte le novità di iOS 11.

L’attuale beta è destinata solo a chi ha un account sviluppatori Apple la beta pubblica potrà essere installata da tutti coloro che hanno uno dei dispositivi compatibili. Con iOS 11 Apple dice definitivamente addio ai prodotti a 32 bit e alle app a 32 bit: tutte le vecchie app che non sono mai state aggiornate vengono eliminate dall’AppStore e tutti i prodotti con processore a 32 bit non potranno  aggiornare alla nuova versione di iOS.

Tra gli iPhone supportati ci sono iPhone 7, iPhone 7 Plus, iPhone 6s, iPhone 6s Plus, iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPhone SE, iPhone 5s mentre per gli iPad il Pro 12,9″ prima e seconda generazione, l’iPad Pro 10,5″, l’iPad Pro 9,7″, l’iPad Air 2, l’iPad Air, iPad (5ª generazione) e l’iPad mini 4, 3 e 2. Aggiornamento anche per l’iPod touch di 6ª generazione.

Ovviamente sui prodotti più datati si deve sempre prestare un po’ di attenzione: il sistema operativo si può aggiornare ma prestazioni e durata della batteria potrebbero risentirne.

Non è un restyling generale come quello visto con iOS 7, ma navigando all’interno della nuova interfaccia, soprattutto nelle app di sistema, si nota una rivisitazione generale in chiave “bold. Fin dalla schermata di immissione del pin l’utente si trova davanti a caratteri più “spessi”, e la stessa cosa succede anche nella schermata del Telefono dove i nomi dei contatti sono tutti in grassetto.

Riviste anche moltissime app: Podcast è stata ridisegnata per assomigliare ora a Musica, la calcolatrice cambia icona e aspetto adottando tasti tondi al posto dei tasti quadrati. Ci sono tante altre piccole modifiche, alcune più visibili altre meno, che solo con il tempo si riusciranno a cogliere.

Sempre in tema di interfaccia sono state aggiunte molte animazioni sul cambio app, sull’apertura delle app, sulla ricerca e in altre occasioni: a tratti sono piacevoli, ma alla lunga potrebbero stancare soprattutto chi ha un dispositivo lento e le vede “a scatti”. Si spera che siano disattivabili.

Infine, piccola cosa, tornano le barre al posto dei pallini per indicare la potenza del segnale.

La prima vera novità in ambito user experience è il Control Center, ovvero quel pannello che scorre dal basso verso l’alto con le scorciatoie per gli strumenti di uso abituale, torcia, volume, connettività, modalità aereo e così via.

Al posto del pannello a tendine a scorrimento orizzontale viene ora usato un pannello a tutto schermo configurabile dall’utente in un apposito menù. Si possono selezionare i tasti e le scorciatoie che servono davvero, eliminando quelle inutili. Inoltre, sfruttando il 3D Touch o il semplice touch per i dispositivi che ne sono sprovvisti, i tasti si possono organizzare come meglio si crede.

Tutti i tasti sono poi 3D Touch Enabled: quello legato alla parte dati, ad esempio, si espande con la pressione prolungata e lo stesso accade anche con le regolazioni di volume e luminosità.

Siri cambia voce, è meno robot e più naturale nello scandire le parole e nel gestire i tempi della frase. Lo abbiamo provato ed effettivamente è più piacevole da ascoltare, soprattutto quando pronuncia frasi lunghe. Apple ha aggiunto una serie di funzionalità interessanti a Siri, anche se alcune di queste non saranno disponibili per l’italiano: gli americani potranno usare un traduttore simultaneo che può tradurre frasi dall’inglese a cinese, francese, tedesco, italiano e spagnolo, una feature che faciliterà i turisti USA in viaggio. Purtroppo la traduzione è a senso unico: non possiamo (almeno per ora) chiedere a Siri di tradurre dall’italiano all’inglese.

Piccole ma significative novità arrivano anche nella sezione foto e video. Gli utenti di iPhone 7 Plus stanno apprezzando la modalità ritratto sfruttabile grazie alla doppia fotocamera e ora in modalità ritratto si possono usare sia il flash TrueTone, l’HDR e soprattutto c’è la stabilizzazione ottica che permette di guadagnare un paio di stop di esposizione. La modalità ritratto di Apple, eccellente nella resa con molta luce, soffre infatti le condizioni di bassa luminosità, e qui la stabilizzazione dovrebbe aiutare.

Piccola modifica anche alle Live Photos, una delle feature forse meno utilizzate (se non per sbaglio) dagli utenti. Le Live Photos sono piccole foto animate e ora Apple permette di gestire questa animazione con l’aggiunta di diversi effetti come il rimbalzo, il loop oppure la lunga esposizione, utile per gestire effetti d’acqua o scene veloci che possono lasciare una “scia” nel caso in cui si scattasse con una fotocamera usando un tempo di posa lungo. Sempre nelle Live Photos si può scegliere ora lo scatto migliore: prima il sistema prendeva di default l’ultimo fotogramma della foto animata.

’introduzione di un nuovo framework per gli sviluppatori chiamato ARKit (Augmented Reality) permetterà di creare applicazioni e giochi capaci di sfruttare la realtà aumentata. Sfruttando il coprocessore di moto e la GPU, uno sviluppatore potrà per esempio creare un simulatore di arredamento per mostrare come sta un divano in una casa, e se diamo per buona la demo che è stata mostrata nel corso di WWDC 2017 il risultato, per qualità e gestione di ombre e texture, è davvero notevole.

Sempre lato framework sono stati fatti notevoli passi avanti sull’audio: l’arrivo di AirPlay 2 aggiunge infatti il supporto per l’audio multiroom. Apple ha aggiunto la categoria “diffusori” ai dispositivi compatibili HomeKit (gli HomePod sono i primi) e aggiungendo i diffusori alle varie stanze della casa tramite l’app Casa si può gestire un sistema di streaming domestico completo. Serviranno in ogni caso dispositivi certificati AirPlay e HomeKit, scelta questa che taglia fuori moltissimi ottimi speaker wireless di terze parti.

Restando in tema audio ci sono novità anche per i possessori delle AirPods: finalmente è possibile impostare una azione sul doppio tocco sia per l’auricolare sinistro che per quello destro.

Continua a leggere